
La progettazione di un sito web è equiparabile alla costruzione di un edificio. La sua infrastruttura si compone di diverse fondamenta, senza le quali l’edificio diventa inagibile, inutilizzabile. Essere presenti sul web comporta la realizzazione di un progetto che si dirama in diverse direzioni: dalla promozione del brand, alla comunicazione di marketing, alla vendita di prodotti e servizi, alla definizione di strategie CRM multicanale per raggiungere diversi target di clientela.
Il web project management consiste quindi nella capacità di integrare diverse competenze e tecnologie in una realizzazione a volte molto complessa. Un progetto di posizionamento on-line è un progetto senza fine. La necessità di inseguire le nuove tecnologie e la logica del miglioramento continuo impongono di operare continue revisioni delle proprie strategie e delle modalità con cui viene perseguita la propria presenza in rete.
Il lancio di un sito non costituisce mai un traguardo ma il primo passo di un lungo percorso; il web project management ha il compito di accompagnare questo percorso in modo tale da garantire di volta in volta gli obiettivi di miglioramento che si intende perseguire.
Nello specifico, attraverso il web project management un sito o un portale vengono gestiti come un prodotto con uno specifico ciclo di vita. Dal lancio alla sua iniziale evoluzione, dall’integrazione di nuove funzionalità al raggiungimento di uno stadio di maturità fino alla successiva mutazione imposta dalle logiche di mercato e della concorrenza. Non bisogna dimenticare, poi, l’obiettivo principale di un sito: guidare i visitatori nel raggiungere nel modo più semplice e intuitivo possibile le informazioni di cui necessitano, evitando di incastrarli in gabbie di contenuti in cui fanno fatica a muoversi.
Un’operazione così complessa richiede competenze sul piano digitale che, unite a strategie aziendali secondo i principi del project management nel marketing, consentono di arrivare da un Business Model alla sua effettiva realizzazione. Questo processo può essere suddiviso in sette fasi principali. Sono tutte ugualmente importanti e saltarne una può essere fatale per il sito e per il suo rendimento futuro.
1) Il progetto strategico, il ruolo dell’Account Manager e il cliente
Indipendentemente dalle ragioni che stanno dietro al progetto, è necessario essere chiari sugli obiettivi fin dall’inizio, poiché questi aiuteranno a impostare e gestire l’intera strategia di progetto, senza la quale l’investimento nel web sarà vano e non porterà a risultati.
In questa primissima fase, il ruolo dell’Account e il rapporto con il cliente si concretizza con la fase di “brief”. In questa parte il cliente è guidato dall’Account e “racconta” l’azienda, il mercato, le prospettive di sviluppo e dove vuole arrivare. L’Account Manager ha il compito di raccogliere le specifiche, discuterle, comprenderle, in modo da rendere il progetto fin da subito concreto e “personalizzato”.
Si procederà quindi, in base alla complessità dello sviluppo del sito web, a nominare le figure responsabili della sua creazione. È qui che inizia la fase di Project Management.
2) Preparazione del progetto & Project Management
La gestione della progettazione del sito diventa operativa grazie alla figura del Project Manager. All’interno del Team, è il PM che dovrà occuparsi di coordinare le varie figure preposte allo sviluppo del sito web: queste sono l’Architetto dell’Informazione, il Web Marketing Specialist, il Web Designer e il Web Developer.
Durante la fase di pianificazione, qualsiasi attività deve essere identificata e inclusa nel piano di progetto in modo che tutti siano a conoscenza dell’overview globale.
3) Preparazione dell’architettura di navigazione e dei wireframe
Una volta superato il meeting preliminare che dà avvio ai lavori (chiamata “riunione di kick-off”), si iniziano a costruire le fondamenta del sito web.
I piani di progetto sono due in questo caso: da un lato c’è la figura dell’Architetto dell’Informazione che “disegna” la struttura base del sito, i moduli sui quali sarà costruito, ovvero decide l’alberatura di navigazione. Dall’altro lato c’è la figura dello UX Designer, che concretizza l’alberatura fornendo la sua controparte “visiva”, i wireframe e il “prototipo grafico”.
I menu di navigazione dei moduli sono sempre strutturati da un percorso logico, nel quale ci si chiede in che modo l’utente può interagire con il sito: la User Experience e il Web Design concorrono a questo obiettivo. Il percorso di navigazione dell’utente deve concretizzarsi in una “conversione” (vale a dire in un “risultato” per il cliente, sia esso un acquisto se il sito in sviluppo è un e-commerce oppure un contatto se è un sito progettato per Lead Generation).
Generalmente è in questa fase che il PM si interfaccia con il SEO Specialist. Soprattutto se ci si trova a progettare una nuova release di un sito precedente per lo stesso cliente, dovranno essere preservati i risultati ottenuti dal vecchio sito. Il SEO Specialist ha infatti questi compiti:
- se il sito è progettato ex novo (ovvero non c’è una precedente versione) si potrà fare un’analisi del posizionamento su keyword rilevanti per il settore del cliente, e successivamente implementarla a livello di navigazione e “scovabilità” online del sito nella sua nuova versione.
- se il sito è una seconda riedizione di un progetto web precedente, in genere si struttura un audit dei contenuti del vecchio sito per valutare quali di essi saranno oggetto di eventuale “migrazione”; si eviteranno quindi eventuali cambiamenti radicali nel design delle pagine in modo da non “perdere” posizionamento su pagine che portano traffico “convertibile”.
4) Verifica dei punti principali di Ottimizzazione SEO
A questo punto del progetto di creazione del sito web, esso è già entrato nella fase di “sviluppo”, affidata al Team di Web Developers. Il team di programmatori strutturerà il backend del sito. Una volta esaminati i prototipi e i wireframe, il SEO Specialist prepara una “scaletta” di elementi di SEO tecnica volti a rendere rintracciabile e indicizzabile il sito sui motori di ricerca. Il Web Developer ha quindi il compito di progettare il sito in modo che anche i fondamentali requisiti SEO siano osservati.
Di solito, gli aspetti di SEO tecnica da includere nella scaletta hanno a che fare con:
- Struttura dell’URL
- Meta dati (compresi i valori predefiniti generati dinamicamente dal CMS)
- Dati strutturati (schema.org)
- Canonical (se previsti)
- Struttura dell’alberatura/Navigazione principale e secondaria
- Crawlability del sito
- Sitemap XML
- Implementazione corretta dei tag Hreflang (su siti multilingua)
- Struttura dei Redirect 301 (in caso della release di uno sito che sostituirà il precedente)
- Configurazione della Pagina personalizzata 404
- Indicazioni per JavaScript, CSS e file immagine
- Tempi di caricamento della pagina (per desktop e dispositivi mobili)
5) Pre-lancio: redirect 301, sitemap XML e file robots.txt
Nel caso di un lancio di un nuovo sito partendo da uno precedentemente online, l’implementazione di redirect è una delle attività più cruciali durante la migrazione di un sito. I redirect sono estremamente importanti perché aiutano sia i motori di ricerca sia gli utenti a trovare pagine che potrebbero non esistere più, essere state rinominate o spostate in un’altra posizione. Da un punto di vista SEO, i redirect aiutano i motori di ricerca a scoprire e indicizzare i nuovi URL di un sito più rapidamente, ma anche a capire in che modo le pagine del vecchio sito sono associate alle pagine del nuovo sito. Questa associazione permetterà ai vari link di “trasmettere” il precedente valore/ranking della vecchia pagina alla nuova, consentendo quindi di non perdere posizionamenti e trust da parte di Google.
Non appena le nuove pagine del sito saranno pronte ed approvate, si procederà con la customizzazione di sitemap e del file robots.txt, il quale dovrà essere settato in modo da permettere ai vari crawler di non incorrere in “divieti” all’indicizzazione (ad esempio, i contenuti in un’area riservata è bene che non siano indicizzati sul motore di ricerca ma ciò non vale per le schede prodotto o per pagine di contenuto strategico).
È anche in questa fase che andranno inseriti i metatag SEO di base: title, description e attributo alt per le immagini.
6) Lancio e Go-Live
Al momento del Go-Live del nuovo sito, è probabile che il vecchio sito live sarà temporaneamente inattivo. In molti casi, la sostituzione del vecchio sito con il nuovo avviene con il passaggio e il cambiamento del DNS (acronimo di Domain Name System, che sta per “Sistema dei nomi a dominio”).
Impostati i nuovi puntamenti, a seconda del gestore del DNS utilizzato, potrà volerci un po’ di tempo prima che il sito sia visibile, generalmente da 1 fino a 24 ore.
È in questa fase che si configurano i principali strumenti di monitoraggio di traffico di un sito web (Google Analytics e Google Tag Manager in primis). Senza la loro implementazione, non saranno possibili molte azioni “base” di monitoraggio, come la gestione dei tag per le campagne di marketing online, il monitoraggio del traffico in arrivo e così via.
7) Controlli post pubblicazione
Una volta online il nuovo sito, è necessario eseguire un nuovo ciclo di verifiche.
Occorre verificare che la sitemap sia attiva, che il file robots.txt contenga i comandi corretti, che i redirect funzionino correttamente, che non ci siano bruschi e vistosi cali di traffico (in questo strumenti come Google Search Console e Google Analytics sono fondamentali).